lunedì 28 dicembre 2009

Nomi e Cognomi

FACCIAMO UN PO DI NOMI E COGNOMI

LA CASA MADRE in Inghilterra
Northern Petroleum Plc
Martin House
5 Martin Lane
London EC4R 0DP
Tel: +44 (0)20 7469 2900
Fax: +44 (0)20 7469 2901
http://www.northpet.com

GLI UFFICI ITALIANI
Northern Petroleum (UK) Limited
Viale Trastevere, 249
00153 Roma
rappresentata da
Italmin Exploration Srl
Viale Trastevere, 249
00153 Roma
tel. (+39) 06.58.17.526
fax. (+39) 06.58.17.526
email: italminexpl@libero.it
www.italmin.it
Amministratore Unico: Mario Panebianco
(come risulta dal sito di Assomineraria)

Ministero competente per l'assegnazione delle licenze
Ministero per lo Sviluppo Economico
Ministro: Claudio Scajola
http://www.sviluppoeconomico.gov.it/
Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e la geotermia
http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/unmig/unmig.htm

Responsabile per le concessioni petrolifere offshore: Luca Giuffrida
luca.giuffrida@sviluppoeconomico.gov.it

Altri riferimenti:
cartografia ed elenco istanze: ombretta.coppi@sviluppoeconomico.gov.it
elenco titoli vigenti e redazione del BUIG: beatrice.deamicis@sviluppoeconomico.gov.it
concessioni di coltivazione: mirella.pernarella@sviluppoeconomico.gov.it
programmi lavori e relative variazioni: rita.mancuso@sviluppoeconomico.gov.it
rapporto annuale: aniello.iaccarino@sviluppoeconomico.gov.it
metanizzazione del mezzogiorno: giuseppe.caligione@sviluppoeconomico.gov.it
produzione e dati statistici: nicola.santocchi@sviluppoeconomico.gov.it
royalties: roberto.rocchi@sviluppoeconomico.gov.it

Northern Petroleum sta barando: ecco le prove!

















Guardiamo la cartina ufficiale delle concessioni petrolifere pubblicata dal Ministero per lo Sviluppo Economico (non questa qui sopra, ma questa qui) e stiamo attenti ai colori. Stando alla legge la Northern Petroleum dovrebbe fare ricerca SOLO nelle aree verdi e attendere la fine dell'iter burocratico e l'emissione del decreto ministeriale per operare (se e quando sarà il momento) nelle aree gialle. Invece...
Comè è già successo in altre parti d'Italia (vedi qui) sempre la stessa Compagnia" si porta avanti con il lavoro" e calpestando le nostre leggi invade i nostri mari come se fosse a casa sua.
Andiamo per ordine.
I due decreti di conferimento dei permessi di ricerca per le due zone verdi sono stati firmati dal Ministero a fine giugno del 2007:
Decreto ministeriale 21 giugno 2007(Conferimento del permesso di ricerca «F.R39.NP» alla Società Northern Petroleum UK): Decreto e relativa mappa
Decreto ministeriale 22 giugno 2007(Conferimento del permesso di ricerca «F.R40.NP» alla Società Northern Petroleum UK): Decreto e relativa mappa
Come è possibile che già al 27 settembre («F.R39.NP») e al 27 novembre (F.R40.NP) una Società terza (Blackwatches Services Limited) incaricata dalla Northern Petroleum emette due rapporti, con le valutazioni precise sui potenziali di produzione delle due aree?
Vogliono farci credere che in TRE MESI (dalla firma del decreto all'emissione del rapporto) Northern Petroleum ha avuto il tempo di impiantare i cantieri, esplorare migliaia di chilometri quadrati (sparacchiando qui e lì) chiamare la Blackwatches, dare tempo alla stessa di fare i rilievi, pubblicare i risultati? IN TRE MESI?
Ma c'è un elemento che "taglia la testa al toro": è questa frase contenuta nei due rapporti:
"In accordance with Northern Petroleum (UK) Ltd (NOP) instructions and the terms of the
Agreement in April 2007
Blackwatch Petroleum Services Limited (Blackwatch)
conducted a review of the portfolio of NOP’s Southern Adriatic licences F.R39.NP &
F.R40.NP"
Cioè NERO SU BIANCO la Northern Petroleum nell'aprile del 2007 (ovvero DUE MESI PRIMA di avere la concessione) ha FINITO (non iniziato ma FINITO) le esplorazioni ed ha firmato con Blackwatches il contratto in base al quale quest'ultima s'è portata in zona, ha fatto le verifiche e stilato i rapporti.
Se per le sole verifiche Blackwatches ha impiegato 5 mesi per una zona e 7 mesi per l'altra, vogliamo ipotizzare che la Northern per esplorare abbia impiegato un paio d'anni? che abbia cominciato almeno nel 2004-2005? e infatti tutto coincide perche la RICHIESTA (non la concessione) della Northern al Ministero è datata 30 Aprile 2004.
Risultato: la Northern inizia i lavori appena fa richiesta NON quando glielo si concede con decreto, ovvero senza aspettare neanche la Valutazione di Impatto Ambientale.
Abbiamo la PROVA del NOVE di quanto sia illegale il comportamento degli inglesi:
Nelle aree gialle nelle quali potrebbero andare solo a pescare sarde (con la lenza) perché NON E' stato ancora emanato il decreto di assegnazione hanno già fatto i loro comodi come si può notare dalle annotazioni riportate nella cartina (la trovate qui, ingrandita).
COSA SONO Teti, Giunone, Rosaria, Picchio a qualche miglio dalle nostre case? Guardate anche le sfumature in verde... Sono la prova che hanno gia esplorato la zona SENZA AVERNE ANCORA IL DIRITTO!
Ci sono gli elementi per denunciare la Northern Petroleum, i suoi legali rappresentanti in Italia (ho i nomi!), i funzionari del Ministero se non conniventi almeno distratti?

APPELLO a chi parteciperà al dibattito a Cala Corvino

















Questa è un'altra cartina pubblicata da Northern Petroleum in un documento di 8 pagine ZEPPO di dati (per noi allarmanti, per loro trionfalistici!). Ho già collezionato centinaia di pagine. Man mano pubblico quello che posso. Tra ricerca del materiale, traduzione, pubblicazione sul blog CREDETEMI che ce la sto mettendo tutta.
IO DOMANI NON CI SARO' perchè mi trovo all'estero!
FATE CAPIRE ai nostri rappresentanti politici che si tratta di una cosa serissima e che BISOGNA FERMARLI. Cessino le polemiche e le ripicche tra partiti e si lavori per la SALVEZZA della città.
Coinvolgete tutti i comuni della fascia costiera da Bari a Lecce ma anche le comunità dell'entroterra che fruiscono dello stesso nostro mare.
Il risultato MINIMO da ottenere SUBITO è quello di far BLOCCARE (presso il Ministero per lo Sviluppo Economico) le 5 zone gialle della cartina che trovate qui. (qualcuno la stampi questa cartina, la mostri al pubblico e ai cittadini della Puglia).
Nelle zone verdi stanno già operando (ma a guardare le LORO cartine sembra che lo stiano facendo anche nelle gialle, tanto.... chi li controlla?): lì potremo intervenire in un secondo momento (gli argomenti per bloccare le zone verdi ci sono!!!).
DIFFONDETE i dati che ho pubblicato finora, stampate e distribuite in centinaia di copie l'indirizzo di questo blog, quello di Monopolitube, quello del gruppo NO PIATTAFORMA del CTG Egnatia.
Create dei gruppi di lavoro che si occupino dei vari aspetti di questo GROSSO problema.
NATURALMENTE il materiale che ho accumulato lo metto a disposizione di un gruppo di lavoro che lo ordini, lo traduca e ne assicuri la diffusione!
Riprendete l'incontro con telecamere e postate su You tube. Il filmato lo metterò in linea anche io.
BUON LAVORO!

Picchio, Rosaria e Mercurio


Provate a fare un gioco con un vostro amico monopolitano: voi pronunciate una parola e lui deve rispondere con la prima cosa che gli viene in mente.
Voi dite; "Picchio" e lui risponderà: "Era un albergo a Monopoli". Giusto!
Voi dite: "Rosaria" e lui magari risponderà: "Una mia cara amica". Perché dubitarne?
Voi dite: "Mercurio" e lui (se è un concittadino doc) dovrebbe rispondere: "Il santo a cui era dedicata anticamente la cattedrale". Bene!
Ma il mondo va avanti ed anche i nomi acquistano nuovi significati!
Nella mappa qui sopra (che qui potete ammirare più INGRANDITA) leggiamo Picchio, Rosaria, Mercurio e sono i nomi con i quali la Northern Petroleum ha battezzato zone del NOSTRO mare, pozzi e bersagli di cannonate (ad aria, per carità!) e di cariche esplosive (vere).
Poi ha attinto nomi dalla mitologia (Minerva, Calipso, Cerbero, Medusa, Argo, Pegaso, Teti, Cassiopea...) forse memore del nostro passato di Magna Grecia.
Giove e Giunone li ha messi ambedue: meglio non separarli, ché se Giove lo fai incavolare quello ti manda giù un fulmine e, date le circostanze, salta tutto per aria...
Parlando SERIAMENTE.
Sono 4 giorni (e notti) che ho scoperto un mondo nuovo: CENTINAIA E CENTINAIA di documenti (tutti rigorosamente in inglese) che ho già messo al sicuro prima che spariscano dalla rete.
Costoro erano così certi di farla franca che non hanno preso le più elementari misure di sicurezza per "nascondere" i loro documenti.
D'altra parte noi stessi, a qualche chilometro di distanza, per anni, quando si parlava di petrolio non pensavamo al Kuwait?

Ho un dubbio: Perché "Picchio"? in omaggio all'omonimo albergo cittadino? e adesso chi glielo dice a quelli del "Melograno"?

Per Northern Petroleum siamo "essenziali": un mare di petrolio sotto di noi


 
La mappa d'Italia che vedete mi è stata gentilmente offerta dalla Northern Petroleum. Riporta le zone d'interesse della Compagnia in Italia.
Forse dire "gentilmente offerta" non è esatto. Diciamo che l'ho presa (nel vecchio dialetto monopolitano si direbbe "agghieu fr'chet") da un documento della consociata olandese pubblicato il 4 dicembre di quest'anno. Interessantissimo e a colori, 28 pagine, con mappe, grafici e fotografie.
A pagina 24 c'è la mappa che vedete e una breve descrizione delle attività che gli inglesi conducono in Italia. Sintetizzo:
Si sono accaparrati 15.000 Kmq di suolo e mare patrio, ottenendo 29 permessi e opzioni di cui 6 sulla terraferma e 23 nei nostri mari.
Le riserve di petrolio (stimate da società esterne e quindi indipendenti) è pari a MILIARDI E MILIARDI di barili di petrolio.
Gli inglesi fanno anche gli spiritosi, affermando che estrarre petrolio in Italia è un ottimo affare perchè noi italiani offriamo buone condizioni fiscali mentre i diritti che loro pagano sono bassi.
(Per chi mastica l'inglese: "good fiscal terms" e "low royalty").
Il Sud Adriatico lo considerano una "core area" cioè una "zona essenziale" (Bontà loro!).
E ce lo spiegano (che carini!). Dicono:
"Qui abbiamo  7 licenze (2 già in tasca e 5 in arrivo);le prospettive sono NUMEROSE sia per il petrolio che per il gas".
La valutazione di quanto petrolio c'è lì sotto è stata fatta da società esterne (e quindi indipendenti e più veritiere). Sapete quanto petrolio abbiamo sotto?
2,29 miliardi di barili!!!
Ma attenzione! Non è finita!
Con precisione anglosassone sottolineano che quel quantitativo riguarda solo le 2 aree che hanno già intascato; sono escluse dal conto le altre 5 aree che si apprestano a esplorare ("...2,29 billion barrels of oil in place in JUST two of seven licences").

Ho scoperto il documento su internet, dovè tuttora presente. Noi siamo a pagina 24. Ad ogni modo, prima che sparisca, l'ho copiato e messo in salvo qui.
...non si sa mai...

domenica 27 dicembre 2009

I campi petroliferi di fronte a Monopoli assegnati agli inglesi


















Le 5 aree gialle e le 2 aree verdi sono assegnate alla Northern Petroleum
L'area rossa è dell'AGIP che HA GIA' ESTRATTO GAS e PETROLIO, esattamente:

738.632.000 Smc di gas (dati 1998-2006)
3.276.427 tonnellate di petrolio (dati 1998-2006)
mediante l'escavazione di 5 pozzi che si chiamano:
Aquila 002, Aquila 002bis, Aquila 002bis DirA, Aquila 003 Dir, Aquila 003 DirA

La zona rossa e le due zone verdi















Gli 8 campi petroliferi situati difronte alle nostre coste, attualmente, si trovano ciascuno in posizione differente rispetto all'iter burocratico.
Cominciamo dal campo denominato F.C 2.AG (quello colorato in rosso).
In questo caso l'iter burocratico è concluso e il campo ha già prodotto gas e petrolio.
La concessione governativa (trentennale) è del 1990 e fino al 2020 il titolare (ENI) può continuare a produrre.
Dalle mie ricerche risulta, però, che ENI non produce più dal 2006 (perché non versa più royalties allo Stato e alla Regione): se così è, diciamo che abbiamo sì una spada sul capo ma buone probabilità di farla franca.

I due campi colorati in verde (F.R 39.NP, F.R 40.NP) danno invece maggiori preoccupazioni. La compagnia può fare le sue ricerche (non ancora lo sfruttamento) e noi possiamo fare solo due cose:
- sperare che lo sfruttamento sia così scarso da essere antieconomico
- verificare puntigliosamente che TUTTI gli obblighi ai quali la Compagnia è sottoposta dal decreto che le conferisce il permesso di ricerca non siano dalla stessa disattesi.
Per avere un'idea degli obblighi della Compagnia, potete leggere i rispettivi decreti di concessione alla ricerca, cliccando sui relativi links:
Decreto ministeriale 21 giugno 2007(Conferimento del permesso di ricerca «F.R39.NP» alla Società Northern Petroleum UK): Decreto e relativa mappa
Decreto ministeriale 22 giugno 2007(Conferimento del permesso di ricerca «F.R40.NP» alla Società Northern Petroleum UK): Decreto e relativa mappa

Le cinque zone gialle















Le 5 zone gialle sono denominate: d 149 D.R-.NP, d 60 F.R-.NP, d 61 F.R-.NP, d 65 F.R-.NP, d 66 F.R-.NP
In questo caso non sono ancora stati emessi i 5 decreti di conferimento del permesso di ricerca (uno per ogni zona) e la Compagnia non può assolutamente far nulla (al momento).
Ma anche tra le 5 zone gialle vi sono differenze.

La mia supposizione è che non sia solo una la lettera "nascosta" ma almeno tre, a meno che la lettera faccia riferimento a 3 diverse istanze (mi sembra inverosimile).
Deduco questo dalle date di presentazione delle domande da parte della Compagnia al Ministero Sviluppo Economico.
Esse sono più o meno coeve e quindi è presumibile che le relative pratiche stiano viaggiando di pari passo.
Ecco le date di presentazione delle domande per ogni istanza:
d 149 D.R-.NP 29 settembre 2006
d 60 F.R-.NP 01/03/2006
d 61 F.R-.NP 01/06/2006

Diverso è il caso delle ultime due zone gialle:
d 65 F.R-.NP 04/05/2009
d 66 F.R-.NP 04/05/2009
(Per queste, le lettere in Comune dovrebbero arrivare tra un paio d'anni se la tempistica non muta).

Che cosa si può fare?
Per le ultime due: tenere in Comune gli occhi aperti e dare parere negativo.
Per le prime tre ci sono (a mio parere) 2 possibilità:
- denunciare vizi di forma e di sostanza nell'iter burocratico fin qui percorso andando ad esaminare bene tutti i riferimenti contenuti nella prima parte (visto il decreto..., vista la legge...., visto il Regolamento....) dei decreti di concessione (vedi i decreti già emanati per le zone verdi, nel post precedente)
- impugnare davanti al TAR i decreti (probabilmente imminenti) con le stesse modalità della precedente ipotesi.

"La cartuccella" del sindaco Romani
















Per chi non conosce l'antefatto: nel gennaio di quest'anno è arrivata in Comune, a Monopoli, una lettera della Northern Petroleum che annunciava la volontà della Compagnia petrolifera inglese di fare esplorazioni petrolifere di fronte alle nostre coste. Il Comune avrebbe dovuto rispondere, dando il suo parere, nell'ambito delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale. Invece la lettera s'è persa o è stata imboscata.
Incapacità o connivenza?
L'ineffabile sindaco Romani, in una recente intervista a MonopoliTube, riferendosi alla "lettera smarrita" ha testualmente affermato:"Non possiamo stare appesi alla cartuccella".
Il punto è che, se è esatta la ricostruzione che ho fatto in base a documenti PUBBLICI contenuti nel sito del Ministero per lo Sviluppo economico, le "cartuccelle" sono tre ed ad altre tre "cartuccelle" (e siamo a sei) si sono appessi i suoi predecessori se è vero (come è vero) che una concessione petrolifera fu concessa negli anni novanta e altre due istanze furono accolte negli anni seguenti al punto che oggi la Northern Petroleum potrebbe DA DOMANI MATTINA iniziare le ricerche al largo di Porto Paradiso con cannoni ad aria e cariche esplosive.
NATALE AMARO questo per noi monopolitani che abbiamo anche scoperto di essere dei "petrolieri".
Un'avvertenza a Romani: tra qualche mese, a causa di altre due domande pervenute al Ministero da parte della Northern Petroleum, arriveranno altre due cartuccelle.
Se faranno la fine delle precedenti, che almeno SALVAGUARDI L'AMBIENTE buttandole nel contenitore della carta da riciclare!

sabato 26 dicembre 2009

E se fosse una risorsa?



A parte i bastiancontrari e coloro che non perdono occasione per distinguersi dagli altri dicendo sciocchezze, qualcuno si pone in buonafede la domanda: e se il petrolio per Monopoli fosse una risorsa?
Andiamo a leggere i numeri e prendiamo come riferimento le cifre del 2008, le ultime disponibili complete.
Pisticci? ha incassato 10.445 € in un anno.
La cifra COMPLESSIVAMENTE incassata da TUTTI assieme i comuni italiani è stata di 19.471.027 €. La parte del leone l'ha fatta il Comune di Viggiano che da solo stacca un assegno di 13.804.743  €.

I restanti 5.666.284 euro se li spartiscono 28 comuni con una spettanza media di 202.000 euro. Ma 20 comuni sono sotto i 100.000 € e 10 sotto i 16.000€ a testa.
Immaginiamo di stare nella media (202.000 €) e ripartiamo la somma tra le tasche dei singoli abitanti di Monopoli. Cosa è rimasto? 4 € a testa!
Forse non bastano neanche per pagare il parcheggio al Capitolo per un solo giorno di mare.
Può essere il prezzo da pagare all'inquinamento, ai rischi della salute, ad un possibile disastro ambientale?

A scebbanz (2)


(Fonte:Ministero Sviluppo Economico)

Anno 2008

Royalties incassate (€) da:
Stato            13.523.213,04
Regioni       129.716.776,66
Comuni        19.471.027,08
Totale        262.711.016,78
Royalties pagate (€) da:
ENI             203.226.193,53
Shell             46.517.041,26
Edison          11.455.025,12
Gas Plus Ital.     845.868,65
Eni Medit.Idroc.666.888,22
Totale        262.711.016,78
In particolare, la Regione Puglia del mistico Vendola ha incassato
€ 3.786.024,36 riscuotendo da:
ENI          2.458.791,17
Edison        795.926,37
Gas Plus It. 531.306,82
Totale     3.786.024,36 


Anno 2009
Royalties incassate (€) da:
Stato       51.331.866,67
Regioni       145.954.226,92
Comuni       20.255.855,99
Totale      217.541.949,58
Royalties pagate (€) da:
ENI         158.626.639,79
Shell          49.859.693,96
Edison         7.242.166,06
Gas Plus Ital.1.049.631,91
Eni Med.Idroc.763.817,86
Totale      217.541.949,58
In particolare, la Regione Puglia del serafico Vendola ha incassato
5.128.752,31 riscuotendo da:
ENI             3.316.375,32
Edison       1.138.229,09
Gas Plus Ital.    674.147,90


E Monopoli ha incassato qualcosa?
Sicuramente nulla nel 2008 e nel 2009 perchè non ci sono state estrazioni in questi 2 anni ma neanche negli anni dell'estrazione di idrocarburi nella zona rossa (prima del 2006) perché geograficamente non si affaccia su quel territorio. MA...
Nelle mie ricerche ho scoperto un documento strano che sicuramente qualcuno dell'Amministrazione comunale potrà spiegare: tra le tante cifre (a molti zeri) che girano a proposito di benefits conseguenti dall'estrazione mineraria una cartuccella (come direbbe Romani) dice:
Progetto per la metanizzazione del comune di MONOPOLI
Progetto n°1566
Comune: MONOPOLI
Provincia: Bari
Tipo intervento: Ampliamento
Concessionario:   
Bacino:     Singolo
Decreto di approvazione
Data del decreto:   
Decreto numero:   
Importo approvato:  929.622,00
Finanziamento    
Conto capitale:     278.887,00
Conto interessi:     0,00
Può qualcuno spiegare di che stiamo parlando?
(il documento è qui)

A scebbanz (1)




















Nel vecchio dialetto monopolitano "scebbanz" era uno dei tanti modi di dire per indicare i soldi.
Ricordo quando mio padre pronunciava la parola, accompagnandola con il gesto eloquente dello strofinamento del pollice e dell'indice.
Noi ci stiamo occupando del caso politico e di impatto ambientale: vogliamo parlare anche di soldi?
Senza volerci addentrare troppo nel merito diciamo che le concessioni petrolifere fanno girare un bel po' di soldi. Per dirla con una battuta: l'odore dei soldi si sente prima ancora della puzza del petrolio estratto.
Non mi riferisco, beninteso, a mazzette eventualmente distribuite per "ungere" qualcuno: non ne ho le prove e, fino a prova contraria, TUTTI sono al di sopra di ogni sospetto (come la moglie di Cesare).
Parlo dei soldi che la Compagnia titolare di un permesso di ricerca deve pagare allo Stato: un tanto al kilometro quadrato moltiplicato il numero dei chilometri quadrati dell'area coinvolta. Anche se non trova un litro di petrolio.
Parlo dei soldi che la Compagnia paga (attualmente il 10 per cento del valore del prodotto estratto, ovvero le royalties) quando comincia a produrre.
Parlo dei soldi che la Regione incassa per lo stesso motivo di cui sopra.
Parlo dei soldi che i Comuni incassano sia per royalties, sia sotto forma di sconto alla pompa per i cittadini, come previsto dalla legge.
Vogliamo fare due conti?
Cliccate qui!

Viva la trasparenza
















Non è stato facile all'inizio per me, trovare il bandolo della matassa, ovvero i documenti che attestano che dagli anni 90 (quindi da 20 anni) nel mare di Monopoli si fanno scoppiare cariche esplosive, si scava e si estrae petrolio quasi fossimo nel golfo Persico.
Poi è stato come una valanga! La rete è una miniera: ad ora ho trovato 72 documenti pertinenti al nostro problema. MA C'E' DI MEGLIO!
Conosciamo nome, cognome ed indirizzo email della persona che si occupa al Ministero per lo Sviluppo Economico delle pratiche che ci riguardano.
E' tutto ufficiale ed è pubblicato a chiare lettere sul sito del Ministero, se non altro perchè la "Legge sulla Trasparenza amministrativa" fa obbligo di indicare nome e cognome del Responsabile del Procedimento.
Al sig.Luca Giuffrida del Ministero possiamo chiedere (nei modi previsti dalla legge) tutta la documentazione che serve per fare chiarezza su passato, presente e futuro della Monopolitan Petrol (per fare il verso all'indimenticabile Carosone).
Sarebbe bene che più che i privati cittadini, lo facessero Amministratori ed Associazioni ambientaliste.
(L'indirizzo elettronico è in varie pagine del sito del Ministero per lo Sviluppo economico o può fornirlo chi scrive; forse sarebbe meglio che chi è a Roma per mandato dei cittadini, andasse personalmente a trovarlo...)


Pagine dal sito del Ministero Sviluppo Economico

















Cliccare sul link che interessa (in blu, sottolineato)
Istanze di permesso di ricerca in mare (aree gialle)
d 60 F.R-.NP   
d 61 F.R-.NP   
d 149 D.R-.NP  
d 66 F.R-.NP  
d 65 F.R-.NP

Permessi di ricerca (aree verdi)                                                           
F.R 39.NP      
F.R 40.NP      

Concessione di coltivazione (area rossa)
F.C 2.AG    

I pozzi dell'AGIP davanti alle nostre coste:
AQUILA 002         
AQUILA 002 BIS     
AQUILA 002 BIS DIR A
AQUILA 003 DIR      
AQUILA 003 DIR A   

PRODUZIONE (1998-2006) del'area rossa
Produzione di GAS NATURALE (migliaia di Smc)
Produzione di Olio Greggio (tonnellate)

CARTE GEOGRAFICHE dei titoli minerari
Carta Italia             
Cartina Zona F (3 pagine)
Cartina Puglia (2 pagine)

Riepigogo sulle attività operanti nel territorio della regione PUGLIA

L'iter burocratico























Al di là del discorso tecnico-economico, sono numerosi gli atti amministrativi da compiere perchè una concessione petrolifera inizi a produrre.
Possiamo così sintetizzarli:
1 - La compagnia fa richiesta al Ministero per lo sviluppo economico (Istanza di permesso di ricerca in mare)
2 - Una Commissione ministeriale approva o respinge. Nel primo caso allerta il Ministero per l'Ambiente perché faccia una Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.).
3 - Il Ministero per l'Ambiente, sentiti obbligatoriamente gli enti locali (vale il silenzio-assenso), esprime il suo parere
4 - Se il parere è favorevole il Ministero per lo sviluppo economico conferisce il permesso di ricerca vincolando la compagnia a tutta una serie di obblighi
A questo punto inizia la fase di ricerca: se la compagnia valuta positivamente lo sfruttamento rispetto ai costi, richiederà la concessione che il Ministero accorda per un certo numero di anni.

Nota tecnica n°1 : La ricerca del petrolio





















Le tecniche di ricerca del petrolio comprendono uno studio geologico preliminare dell'area, a cui seguono prospezioni geofisiche e quindi, in presenza di indicazioni positive, la perforazione di uno o più pozzi esplorativi, che in caso di successo vengono chiamati pozzi di scoperta.
Il rilevamento sismico consiste nel far brillare sul terreno delle piccole cariche di esplosivo. Le onde sismiche vengono poi registrate da apposite apparecchiature che, attraverso i dati, permettono di ricostruire la struttura degli strati rocciosi e quindi scoprire l'esistenza di giacimenti petroliferi.
Il rilevamento effettuato permette solamente di ipotizzare l'esistenza del giacimento petrolifero: la certezza della sua presenza e della sua consistenza potrà essere verificata perforando il terreno in diversi punti. Le operazioni di ricerca sono comunque molto lunghe, poiché dipendono dalla consistenza e dalla profondità del giacimento.
La trivellazione del terreno con apposti impianti, perforando nel sottosuolo fino alla profondità suggerita dalla analisi geologiche e geofisiche precedenti, permette il diretto riconoscimento della eventuale presenza di giacimenti petroliferi. Durante la perforazione le rocce attraversate vengono studiate sia tramite il recupero di campioni dal sottosuolo, detti carote con operazioni di carotaggio sia valutando i risultati delle operazioni di logging.